I francobolli anche se ad oggi sono poco utilizzati, sono comunque molto importanti dal punto di vista del collezionismo. Infatti, in Italia sono stati emessi tantissimi francobolli di grande rilevanza storica e anche di pregiata fattura, i quali però sono molto difficili da reperire e quindi hanno un valore economico molto alto.
In effetti, se ne ritroviamo qualcuno, è possibile che esso valga davvero molti soldi e se venduto, può rivelarsi una vera e propria ricchezza. In questo articolo, andremo a vedere quali sono i francobolli italiani che valgono di più e soprattutto per quale motivo sono diventati così tanto rari e famosi.
Quali sono i francobolli italiani più rari
Tra i francobolli più rari che possiamo trovare a livello italiano, abbiamo l’Error of Color siciliano, il quale è stato emesso nel 1859 dal regno delle due Sicilie e ne esistono al mondo solamente due esemplari e uno dei quali è stato venduto per 1,86 milioni di euro. Si tratta di un francobollo colorato azzurro in modo errato, dato che doveva essere arancione e ritrae la figura di Ferdinando Secondo di Borbone.
Un altro francobollo molto raro è il tre lire di Toscana, il quale è stato emesso nel 1860 dal governo provvisorio di Toscana. Non si sa effettivamente quanti esemplari ci siano ma sono circa 324 e che in realtà, soltanto due lettere siano stata affrancate con questo francobollo.queste lettere sono appartenute al re d’Egitto e al collezionista de Rothschild. Esso è stato venduto all’asta per 114000 euro, ma ad oggi il suo valore è quasi del doppio.
Altri tipi di francobolli rari
Ovviamente ce ne sono tantissimi altri che possono essere considerati rari e soprattutto di valore. Questi francobolli ovviamente non possono essere acquistati da tutti dato che vengono venduti davvero ad una cifra veramente assurda. Andiamo quindi a vedere quali sono gli altri esemplari famosi che possiamo trovare in giro che valgono davvero tanto:
- Trinacria del 1858;
- Ottanta centesimi del Ducato di Monaco del 1858;
- Gronchi Rosa del 1961.
Il primo esemplare citato è anch’esso del regno delle due Sicilie, emesso nel 1858 e va a rappresentare la Tricania siciliana, ovvero il cavallino rampante di Napoli e anche i gigli dei Borboni e può valere fino a 350000 euro. il secondo esemplare recitato invece è stato emesso dal Ducato provvisorio di Parma ed è un’unica copia che fu destinata ad una lettera per la Francia.
L’ultimo esemplare, è stato emesso per ricordare il viaggio in Argentina, Perù e Uruguay fatto dal presidente della Repubblica di allora. è quindi un pezzo da collezione e può arrivare a valere anche 1000 € se esso è nuovo e con la gomma integra mentre se è stato utilizzato può valere anche solamente 500 €.