La pianta dell’avocado viene naturalmente resa “famosa” dalla diffusione del frutto che negli ultimi anni è divenuto un vero e proprio fenomeno di massa anche in Italia ed in Europa, il suo successo però non è unicamente legato ad una moda ma anche all’importante potere benefico che hanno questi particolari frutti che non sono nativi del continente europeo.
Nonostante questo coltivare l’avocado è assolutamente possibile anche in Italia, anche se è abbastanza difficile, soprattutto se si sceglie di farlo in un vaso, ottenere dei frutti. La pianta però è molto duttile e versatile e può adattarsi anche ai contesti mediterranei. Ed è qualcosa che può essere coltivato da praticamente tutti senza particolari tendenze o particolari necessità.
Seminare l’avocado
L’avocado è una pianta nativa della zona Centrale delle Americhe, il suo nome deriva da una parola di origine azteca, popolazione che era solita coltivare con grande efficacia questo frutto, nome che è arrivato fino a noi, e che originariamente significa letteralmente “testicolo” data la forma tipicamente rotonda del frutto ma anche del grosso nocciolo che è presente nella parte centrale.
Fino a non troppi anni fa era considerato alla stregua di un frutto etnico, ma negli ultimi tempi l’importazione ed in misura minore anche la produzione locale è aumentata di pari passo con la richiesta, che è diventata addirittura “eccessiva” in nazioni come il Messico, al punto che varie aziende agricole hanno dovuto sostituire la produzione di altri elementi con quella degli avocado.
Procedura
E’ infatti un ingrediente fondamentale per la salsa chiamata guacamole, ma anche per tante altre applicazioni come l’avocado toast. E’ possibile coltivarlo senza alcuna difficoltà partendo dal seme che si trova nella parte centrale del frutto, senza neanche impiegare nella parte iniziale della coltivazione, del terriccio ma della comune acqua.
- Possiamo scegliere un seme sano, integro e dalla forma regolare e pulirlo a dovere
- Scegliere un vaso abbastanza largo o un bicchiere in modo che il seme possa entrarci dentro
- Infilzarlo con 4 stuzzicadenti in modo che questi possano fare da supporto al seme e tenerlo per circa metà fuori l’orlo del contenitore
- Aggiungere acqua al contenitore fino a tenere sempre immerso il lato inferiore del seme. Il livello dovrà essere mantenuto costantemente con regolarità e l’acqua andrà cambiata giorno per giorno (possono essere necessarie fino a 4 settimane per la crescita delle radici), tenendo il tutto in una porzione abbastanza ricca di luce ma non sotto il sole.
Una volta che le radici saranno abbastanza grandi sarà sufficiente scegliere un vaso abbastanza grande dove spostare il seme condito di radici nel terriccio pulito, lasciando inizialmente pochi mm il seme in profondità. La posizione migliore del vaso in questione è in un luogo mediamente illuminato, ed è una ottima idea tenere il terriccio sempre leggermente umido.
Quando il fusto sarà cresciuto di almeno 5 cm, è una buona idea tagliarlo così da incentivare la crescita di un nuovo fusto. E’ una buona idea aspettare almeno 25-30 giorni per permettere la crescita agevole di foglie in buona quantità. Dopo 40 giorni potremo spostarlo in un vaso più grande oppure ancora meglio in giardino.